Ormoni surrenalici

Il surrene è un organo pari e simmetrico di forma piramidale (2x6x1 cm, peso 4-6 g), a sede retroperitoneale. È costituito da una regione corticale (90%) ed una regione midollare (10%).
La porzione corticale, o corticosurrene, è deputata al controllo di importanti funzioni vitali come la risposta adattativa allo stress, l’equilibrio elettrolitico, il mantenimento della pressione arteriosa e lo sviluppo puberale. È suddivisa in una zona glomerulosa esterna, una zona fascicolata (che costituisce il 75% di tutta la corticale) ed una zona reticolare interna. Le zone fascicolata e reticolare costituiscono, nel loro insieme, un’unica unità funzionale in grado di produrre cortisolo ed androgeni in risposta alla regolazione dell’ACTH: la zona fascicolata sembra infatti rispondere acutamente allo stimolo dell’ACTH con  un’aumentata secrezione cortisolica; la zona reticolare presiede invece al mantenimento della secrezione ormonale basale.
La porzione midollare è deputata alla sintesi di catecolamine (adrenalina e noradrenalina) in seguito alla stimolazione nervosa ed è composta da cellule endocrine che vanno considerate come neuroni postgangliari simpatici modificati.

Il substrato per la biosintesi degli ormoni corticosurrenalici è il colesterolo. A partire da colesterolo, attraverso l’azione enzimatica, vengono prodotti glicocorticoidi, mineralcorticoidi ed androgeni (oltre a piccole  quote di estrogeni e progesterone).
·         Glicocorticoidi
o   Regolazione
§  I glicocorticoidi (cortisolo) sono regolati principalmente dall’ACTH: l’ACTH, o corticotropina, è un ormone ipofisario secreto in maniera pulsatile con nadir intorno alle 24 e zenit nelle prime ore del mattino. Esso risulta a sua volta regolato in senso stimolatorio dal CRH ipotalamico e, in minor misura, dall’ADH. Il controllo inibitorio sull’ACTH è esercitato dal feedback negativo che l’ormone stesso esercita sulla propria produzione e da quello esercitato dal cortisolo. Gli effetti dell’ACTH possono essere acuti (conversione di colesterolo a pregnenolone) o cronici (tappe successive della steroidogenesi, sintesi del recettore per le LDL necessario per la captazione del colesterolo, trofismo del corticosurrene)
o   Trasporto
§  Il cortisolo risulta legato, in condizioni basali, alla corticosteroid binding globulin (CBG) per il 70-75% ed all’albumina per il 15-20%. L’8-10% dell’ormone risulta invece libero (circa 1μg/dl)
o   Azioni
§  I glicocorticoidi esercitano un’inibizione della sintesi di DNA, RNA e proteine, una stimolazione del catabolismo proteico e lipidico (con liberazione di glicerolo e acidi grassi liberi) ed una stimolazione della gluconeogenesi epatica (la gluconeogenesi o neoglucogenesi è un processo metabolico mediante il quale, in caso di necessità dovuta ad una carenza di glucosio nel flusso ematico, un composto non glucidico come piruvato, lattato, glicerolo e amminoacidi,  viene convertito in glucosio, seguendo sostanzialmente le tappe inverse delle glicolisi)
§  A livello renale aumentano il filtrato glomerulare e l’escrezione di acqua libera (poiché inibiscono la produzione di ADH), aumentano la ritenzione sodica (e quindi di acqua) e l’escrezione di potassio e calcio. L’aumento dell’escrezione di calcio, unitamente al ridotto assorbimento di questo elemento a livello intestinale (anche questo indotto dal cortisolo), determina un abbassamento dei livelli di calcio. La calcemia è mantenuta costante  grazie al conseguente aumento del PTH, il quale stimola il riassorbimento di calcio dall’osso (compare inoltre fosfaturia e ipofosforemia); questo meccanismo spiega l’osteopenia quale complicazione degli stati di ipercortisolismo
§  Aumenti sovrafisiologici di glicocorticoidi rallentano la crescita lineare nei bambini accelerando la saldatura delle cartilagini di accrescimento, inibendo la secrezione di GH (in particolare il picco durante il sonno) ed inducendo la comparsa di inibitori di IGF1
§  Il cortisolo svolge inoltre un’azione antinfiammatoria, poiché inibisce la migrazione di cellule infiammatorie nella sede della lesione e la sintesi di prostaglandine e di istamina. Questa azione, unita all’azione immunosoppressiva che il cortisolo svolge per azione diretta sui linfociti B, determina tuttavia una maggior suscettibilità nei confronti di eventuali processi infettivi
§  Un ruolo importante svolto dai glicocorticoidi è quello svolto a livello cardiovascolare: tramite la modulazione del sistema renina-angiotensina ed aumentando la sensibilità ai vasocostrittori (soprattutto alle catecolamine) aumentano la portata cardiaca ed il tono arteriolare. Questo spiega l’insorgenza di shock in pazienti con insufficienza surrenalica acuta
§  Eccessi di glicocorticoidi, specialmente se esogeni, possono determinare euforia, psicosi e comportamenti maniacali. I pazienti ipercorticosurrenalici sono spesso emotivamente labili, irritabili e depressi; i pazienti ipocorticosurrenalici, al contrario, sono spesso apatici, depressi e letargici
§  L’ipercortisolismo determina un’inibizione della risposta delle gonadotropine al GnRH e si può manifestare clinicamente con impotenza, amenorrea ed anovulazione
·         Mineralcorticoidi
o   Regolazione
§  I mineralcorticoidi (aldosterone) sono regolati dal sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAA), dalla variazione della kaliemia (piccoli aumenti di potassio determinano significativi aumenti della produzione aldosteronica), dalla natriemia (il sodio influenza l’aldosterone modificando la produzione di renina), dalla dopamina (azione inibitoria) e dal peptide natriuretico atriale (ANP inibisce la secrezione di aldosterone)
o   Trasporto
§  L’aldosterone di lega debolmente alla CBG (20%), per il 40% all’albumina e, per il restante 40%, si trova in forma libera
o   Azioni
§  L’azione principale dei mineralcorticoidi è la regolazione del bilancio elettrolitico. L’aldosterone infatti stimola il riassorbimento di sodio e la secrezione di potassio nei tubuli collettori corticali, la secrezione di ioni H+ nei tubuli collettori midollari. L’aumento di sodio e, di conseguenza, della volemia, determina un’inibizione della renina
·         Androgeni
o   Regolazione
§  La produzione di DHEA (deidroepiandrosterone), DHEA-S (deidroepiandosterone solfato) ed androstenedione (convertito per il 5% in testosterone) è stimolata dall’ACTH ed inibita dai glicocorticoidi
o   Trasporto
§  DHEA, DHEA-S ed androstenedione si legano debolmente all’albumina; il testosterone si lega invece a SHBG (sex hormone binding globulin)
o   Azioni
§  Gli effetti svolti dagli androgeni surrenalici sono modesti, specialmente nel sesso maschile (dove solo il 5% di androstenedione viene convertito in testosterone). Nel sesso femminile il contributo androginico da parte degli ormoni surrenalici è maggiore di quello ovarico ed un aumento della loro produzione (con abbondante conversione periferica in testosterone e DHT) può causare acne, irsutismo e virilizzazione

Il precursore delle catecolamine è la tirosina. Essa entra nei neuroni e nelle cellule cromaffini del surrene e qui viene trasformata prima in L-dopa, poi in dopamina (non secreta dalla midollare del surrene in condizioni fisiologiche), successivamente in noradrenalina ed infine in adrenalina. Le catecolamine vengono depositate all’interno di granuli secretori; questi contengono, oltre alle catecolamine, anche ATP, calcio, magnesio e cromogranine (in particolare la cromogranina a, marker di cellule producenti peptidi e catecolamine). A livello della midollare del surrene, i granuli contenenti catecolamine vengono rilasciati in seguito allo stimolo proveniente dall’acetilcolina liberata dalle fibre pregangliari. In circolo le catecolamine vengono legate all’albumina e successivamente metabolizzate  attraverso processi di catabolismo enzimatico, di ricaptazione, di coniugazione e di escrezione renale. I due principali enzimi coinvolti nella degradazione metabolica di queste molecole sono la monoaminossidasi (MAO) e la catecol-O-metil-transferasi (COMT).
·         Recettori ed azioni
o   Adrenalina e noradrenalina esplicano le proprie azioni legandosi a recettori di membrana:
§  α-adrenergici à il legame con i recettori α1 (a questi recettori si lega principalmente la noradrenalina e meno l’adrenalina) determina principalmente vasocostrizione (per aumento della contrattilità della muscolatura liscia), rilasciamento intestinale, midriasi e sudorazione; quello con i recettori α2 inibisce la secrezione di insulina
§  β-adrenergici à il legame con i recettori β1 (a questi recettori si lega maggiormente l’adrenalina e meno la noradrenalina) provoca un aumento della contrattilità e della frequenza cardiaca ed un aumento del rilascio di renina; il legame con i recettori β2 porta invece a vasodilatazione, broncodilatazione e rilasciamento della muscolatura uterina, intestinale e vescicale oltre alla liberazione di glucagone; il legame con i recettori β3 promuove la lipolisi

§  Dopaminergici à i recettori dopaminergici sono 5, di cui i più importanti sono D1 e D2. Il legame con i primi provoca vasodilatazione (soprattutto a livello renale, coronarico, cerebrale e mesenterico) ed inotropismo; quello con i secondi determina invece inibizione della liberazione noradrenergica ed inibizione della trasmissione simpatica

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