L’ipercortisolismo
è una condizione caratterizzata da elevati livelli di glucocorticoidi esogeni o
endogeni. Il quadro clinico risultante da una prolungata esposizione ad alti
livelli di glucocorticoidi viene definito sindrome di Cushing, malattia rara
che colpisce con incidenza annua di 1-2 casi per 100000 abitanti.
Tra
le forme di ipercortisolismo endogeno si distinguono:
·
Forme primarie
(ACTH indipendenti), sostenute da neoplasie (benigne o maligne) o iperplasie surrenaliche
·
Forme secondarie
(ACTH dipendenti), determinate da un’iperproduzione di ormone
adrenocorticotropo da parte di adenomi ipofisari o, più raramente, di tumori
ectopici (carcinomi polmonari a piccole cellule, pancreatici, timici,
prostatici, ovarici e tiroidei)
·
Forme terziarie
(ACTH dipendenti), determinate da un’iperproduzione di CRH da parte ipotalamica
o di tumori ectopici (le forme terziarie sono rarissime)
L’aumentata
secrezione ipofisaria di ACTH (a causa di un adenoma ACTH secernente) è una condizione
definita malattia di Cushing e rappresenta la più frequente (65-70%) causa
endogena di ipercortisolismo (in quanto determina iperplasia surrenalica). La
causa in assoluto più frequente di sindrome di Cushing è tuttavia la somministrazione
di corticosteroidi o ACTH esogeni a scopo terapeutico.
Quadro
clinico: la maggior parte delle manifestazioni cliniche della sindrome di
Cushing è conseguenza delle azioni metaboliche indotte dai glucocorticoidi.
Alcuni sintomi sono invece dovuti all’eccesso di ACTH, se presente, o di
androgeni, sia ipersecreti sia derivati da un’aumentata conversione periferica
del cortisolo. Il quadro clinico si manifesta lentamente nel giro di 2-5 anni
ed è ingravescente, tanto che se non trattato può portare a morte nel giro di
un quinquennio. Bisogna ricordare che esistono le cosiddette forme cicliche,
ossia forme nelle quali l’iperproduzione ormonale si manifesta solo
periodicamente; altre condizioni subcliniche dovute all’aumento degli
incidentalomi ed infine condizioni come l’alcolismo cronico, l’obesità e
l’anoressia nervosa che possono determinare la presentazione di quadri clinici
simili al Cushing e per questo motivo definiti pseudo-Cushing.
I
segni e sintomi che si possono manifestare nella sindrome di Cushing
comprendono:
·
Obesità
tronculare
o
L’obesità
addominale, associata all’ipotrofia degli arti inferiori (causata dalla
proteolisi), rende più evidente la protrusione addominale, condizione definita
ptosi addominale o addome pendulo
·
Facies lunaris
o
Volto rosso e
tondeggiante a causa della marcata deposizione lipidica
·
Ipogonadismo
(amenorrea, impotenza)
·
Frequenti ecchimosi
(per riduzione delle piastrine)
·
Miopatia prossimale
(a causa del catabolismo proteico) con astenia
·
Strie rubre
(perché il collagene è meno evidente e lascia intravedere il tessuto sottostante)
·
Gibbo o gobba di
bisonte (per accumulo di tessuto adiposo in sede sovraclaveare e cervicodorsale)
·
Ipertensione
arteriosa, ipopotassiemia ed edema
o
L’eccesso di
secrezione glucocorticoide supera la capacità della 11β-HSD2 di inattivare
rapidamente il cortisolo a cortisone nel rene, rendendo possibile l’azione
mineralcorticoide
·
Suscettibilità
alle infezioni
·
Iperandrogenismo
(irsutismo con acne e seborrea)
·
Ipercoagulabilità
del sangue
·
Osteoporosi
·
Fragilità vasale
·
Alterazioni
psichiche
·
Poliuria e
polidipsia (per l’iperglicemia)
·
Calo della
velocità di crescita
Diagnosi:
per confermare la presenza di una sindrome di Cushing sospetta su base clinica
è necessaria l’esecuzione di più prove e la loro ripetizione in tempi diversi,
in quanto nessuna delle indagini disponibili ha sensibilità e specificità
sufficientemente elevate.
Gli
esami diagnostici comprendono
·
Esami di 1°
livello (se tutte sono negative si esclude la sindrome di Cushing; 2 o più
positivi sono indicativi di patologia)
o
Cortisolo libero
urinario (CLU)
§ Viene dosato nelle 24h e ripetuto solitamente tre
volte
o
Cortisolemia al
mattino
§ Un prelievo durante il picco ormonale potrebbe
alterare completamente il risultato del test
o
Cortisolo
salivare notturno
§ Eseguito con auto prelievo alle ore 24, è un indice
più attendibile della cortisolemia
o
Cortisolo sierico
notturno
§ Dal momento che i livelli di cortisolo variano durante
il giorno, i valori del dosaggio del cortisolo dipendono dall'ora di prelievo.
Molti laboratori non hanno valori di riferimento ben definiti nei vari orari
del giorno, quindi un approccio alternativo è quello di misurare il cortisolo a
mezzanotte, quando normalmente i livelli sono al minimo
o
Test al desametasone
(cortisonico con emivita piuttosto lunga)
§ Il desametasone è uno steroide sintetico che imita il
cortisolo nella funzione di inibizione a feedback sulla produzione di CRH
e ACTH. La
soppressione della secrezione di cortisolo è la risposta normale alla
somministrazione di desametasone. Si somministra 1 mg di desametasone alle ore
23 e si effettua una valutazione della cortisolemia il mattino seguente alle
ore 8. È un buon test di screening per differenziare le persone sane (in cui i
livelli di cortisolo ematico si abassano) da quelle con sindrome di Cushing (in
cui il cortisolo non si abbassa). Questo test viene effettuato in quanto molte
condizioni come l’obesità, l’etilismo cronico, la gravidanza, la PCOS,
l’esercizio cronico, l’anoressia nervosa e la depressione possono mimare dal
punto di vista clinico la sindrome di Cushing (pseudo-Cushing) con aumento
della cortisolemia (il solo dosaggio mattutino della cortisolemia non può quindi
discriminare tra i pazienti con Cushing o no). Dosi più elevate di desametasone
possono essere somministrate nelle 48 ore per distinguere tra un tumore ipofisario ACTH secernente e altre cause di sindrome di
Cushing (vedi esami di 2° livello)
·
2° livello
o
ACTH
§ Alti valori di ACTH (anche se non altissimi, in genere
non superiori a 200 pg/ml) possono far pensare ad un tumore ACTH secernente (o
comunque ACTH dipendente); la presenza di bassi valori fanno invece propendere
per un problema surrenalico o comunque per una causa ACTH indipendente
-
I più alti valori
di ACTH (300-400) si registrano in caso di insufficienza
corticosurrenalica (non di tumore ACTH
secernente)
§ Test di stimolazione con CRH
-
In caso di
malattia di Cushing (adenoma ipofisario ACTH secernente) il CRH test determina
aumento dell’ACTH (che a livello basale può essere elevato ma anche normale)
-
In caso di ACTH
ectopico invece il CRH test è negativo (ed i valori di ACTH basale sono più
alti)
-
In caso di causa
surrenalica il test al CRH è negativo (e l’ACTH basale è indosabile)
o
Test al
desametasone ad alte dosi (8 mg overnight)
§ Provoca una soppressione del cortisolo nella malattia
di Cushing ma non nel caso di un tumore ectopico (in quanto è più autonomo
dell’adenoma ACTH secernente)
o
Test con
desmopressina
§ La desmopressina è un analogo della vasopressina e
provoca un aumento dell’ACTH e del cortisolo nei pazienti con malattia di
Cushing, non inducendo alcuna risposta nei soggetti normali. È quindi utile per
la diagnosi differenziale con le forme di pseudo-Cushing
o
RMN ipofisaria
§ Evidenzia lesioni anche di 2 mm. In caso di positività
dubbia (di piccole dimensioni e in presenza di esami di laboratorio dubbi) o
negativa (nel 90% dei casi gli ACTHomi sono microadenomi invisibili) si può
fare un cateterismo venoso dei seni petrosi selettivi (vie venose di scarico
dell’ipofisi), test con altissima sensibilità
-
Se c’è un tumore
ipofisario ACTH secernente i livelli di ACTH dosati in quella zona saranno
molto alti; se invece si tratta di un tumore con produzione ectopica di ACTH, i livelli in
questa zona saranno uguali a quelli del prelievo venoso periferico
o
RMN o TC del
surrene (l’ecografia serve a poco, esattamente come per il pancreas)
§ In TC una lesione surrenalica con densiometria
inferiore a 10 UH fa propendere maggiormente verso la diagnosi di neoplasia benigna
o
Octreoscan
§ In caso di pazienti con sospetta neoplasia ectopica
ACTH secernente può essere utile (in quanto molti tumori ectopici ACTH
secernenti esprimono i recettori della somatostatina) effettuare una
scintigrafia con octreotide (analogo della somatostatina) per evidenziare la
sede della lesione e nel follow-up postoperatorio (l’evidenza di una zona
ipercaptante indica la presenza di un tumore neuroendocrino, non per forza di
un ACTH secernente)
·
3° livello
o
Esami per la valutazione
del danno sistemico
Trattamento:
in caso di malattia di Cushing la terapia preferibile è l’adenomectomia
ipofisaria trans-naso-sfenoidale. Nella maggioranza dei casi, ad ogni modo,
l’approccio terapeutico da preferire è quello chirurgico, in quanto le terapie
mediche hanno finora fornito risultati deludenti.
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