Artrite reattiva


Si tratta di un quadro spondiloartritico (ex sindrome di Reiter caratterizzata dalla triade uretrite, congiuntivite ed artrite) tipico del giovane adulto che si manifesta con la comparsa di artrite periferica, entesopatia e/o sacroileite, spesso associata alla presenza di HLA-B27 (anche se dagli ultimi studi l’associazione sembra essere inferiore al 50%), e caratterizzata dalla presenza di sinovite sterile (nel liquido sinoviale non è possibile identificare alcun germe, a differenza di quanto accade nell’artrite infettiva). Insorge in seguito ad un processo infettivo (non sempre dimostrato) genitourinario (più frequente nel sesso maschile e generalmente determinato da Chlamydia trachomatis e Ureaplasma urealyticum) o gastrointestinale (i principali germi implicati sono Shigella, Salmonella, Yersinia e Campylobacter), con un periodo di latenza non superiore ad 1 mese ed ha un decorso generalmente cronico recidivante. Il meccanismo patogenetico sembra essere legato ad una condizione di mimetismo molecolare di alcuni antigeni self con antigeni batterici.
Le manifestazioni cliniche articolari comprendono, da 1 a 4 settimane dopo una pregressa infezione (non sempre dimostrabile né dal punto di vista clinico né laboratoristico), artrite monoarticolare od oligoarticolare asimmetrica che esordisce in maniera brusca e colpisce preferenzialmente gli arti inferiori. L’intenso dolore e l’abbondante liquido sinoviale infiammatorio pone questa patologia in diagnosi differenziale con l’artrite settica e le artriti microcristalline. Una seconda manifestazione caratteristica (riscontrabile anche nell’artrite psoriasica) è la dattilite (“dito a salsicciotto”) che si manifesta in seguito al coinvolgimento diffuso dei tendini di un dito della mano o del piede. Di frequente riscontro è anche l’entesite, soprattutto sottoforma di talalgia (per interessamento dell’entesi del tendine d’Achille come può avvenire in corso di SA), così come l’interessamento assiale (spondilite e/o sacroileite) che può manifestarsi con lombalgia e/o dolore gluteo.
Le manifestazioni extrarticolari possono comprendere invece:
·         Manifestazioni urogenitali e gastrointestinali: uretrite, diarrea, prostatite, cervicite e cistite.
·         Manifestazioni cutanee e/o mucose: lesioni ungueali, ulcere orali, cheratoderma blenorragico (lesioni vescicolari pustolose ipercheratosiche indistinguibili, clinicamente e istologicamente dalla psoriasi pustolosa, che si localizzano solitamente su palmi e piante di mani e/o piedi), balanite circinata (lesioni vescicolari non dolorose a livello del glande che, rompendosi, producono una lesione erosiva superficiale contornata da un alone eritematoso).
·         Manifestazioni oculari: congiuntivite o, più raramente, uveite anteriore.
·         Manifestazioni generali: febbre, astenia, anoressia e perdita di peso.
La diagnosi è clinica (VES, PCR, HLA-B27, tamponi per esami colturali, analisi del liquido sinoviale ed alterazioni radiologiche non sono dirimenti) e si stabilisce davanti alla presenza di un quadro articolare compatibile (oligoartrite asimmetrica più evidente a livello degli arti inferiori) associato ad alcune manifestazioni extra-articolari caratteristiche. La diagnosi differenziale principale va posta con l’artropatia psoriasica (con la quale condivide la possibile presenza di dattilite, onicopatia, lesioni cutanee ed uveiti) che tuttavia non predilige gli arti inferiori, ha un inizio progressivo e non brusco, non presenta uretrite, ulcere orali né sintomi gastrointestinali ed è associata meno frequentemente ad HLA-B27 (solo nei casi di interessamento dello scheletro assile). Nelle forme di origine venerea la diagnosi differenziale va posta con l’artrite gonococcica che, tuttavia, non presenta mai coinvolgimento assiale, né entesopatia, cheratoderma o balanite, coinvolge indifferentemente arti superiori ed inferiori, non è associato ad HLA-B27 e risponde ottimamente alla terapia antibiotica.
Per quanto riguarda il trattamento, l’uso di antibiotici al fine di debellare l’infezione scatenante non è utile. Non esiste un trattamento specifico, trovano utilità FANS e glucocorticoidi (anche per via iniettiva) soprattutto nel trattamento iniziale, DMARDs (specialmente MTX e SSZ) e biologici (soprattutto anti-TNFα) nelle forme croniche e/o refrattarie.

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