L'anestesia locale è una perdita della sensibilità in una determinata regione
senza perdita della coscienza o compromissione del controllo di funzioni
vitali. Gli anestetici
locali bloccano transitoriamente e reversibilmente la formazione e la conduzione
assonica dell'impulso nervoso a livello sia degli assoni che di altre membrane
eccitabili in cui i canali del sodio rappresentano lo strumento principale per
la generazione del potenziale d'azione.
Le caratteristiche ideali di
un anestetico locale comprendono:
·
Ottima potenza ed
efficacia a basse concentrazioni
·
Buona penetrabilità
·
Breve periodo di
latenza
·
Lunga durata
d’azione
·
Bassa tossicità
sistemica
·
Nessuna
neurotossicità
·
Completa
reversibilità d’azione
·
pH della
preparazione il più possibile vicino a quello fisiologico
·
Nessun fastidio
all’iniezione
·
Stabilità della preparazione
La struttura della maggior parte degli anestetici locali è caratterizzata
da un gruppo lipofilo (generalmente un anello aromatico) unito ad una catena
intermedia a cui è legato un gruppo ionizzabile idrofilo (generalmente un'amina
secondaria o terziaria).
Il gruppo lipofilo è
responsabile della solubilità nei lipidi, della diffusione nei tessuti e nelle
membrane biologiche e del legame del farmaco alle proteine plasmatiche (durata
d’azione). Condiziona quindi potenza, durata d’azione e tossicità.
La catena intermedia
condiziona anch’essa potenza e tossicità, in quanto un allungamento della
molecola aumenta la sua liposolubilità, mentre un accorciamento favorisce
l’idrosolubilità.
Il gruppo idrofilo influenza
invece il grado di ionizzazione della molecola e (quindi la sua pKa) quindi il
tempo di latenza (onset). Tanto
più la pKa del farmaco è lontana dal pH deu fluidi extracellulari, tanto minore
è il farmaco in forma neutra, quindi tanto maggiore sarà la latenza.
Gli anestetici locali sono basi deboli (7,7≤pKa≤8,9),
scarsamente solubili ed instabili in acqua.
Per questo vengono combinati con un acido forte (HCl) per
ottenere dei sali stabili e solubili in acqua a pH 4-7 per disporre di
preparati stabili, iniettabili e diffusibili nei fluidi tissutali. In soluzione questi sali si dissociano in una
base lipofila e uno ione acido idrofilo in equilibrio tra loro. Gli anestetici che hanno pKa prossimo al pH
fisiologico avranno un onset più rapido perché presenti prevalentemente sotto
forma non ionizzata (forma che può attraversare le membrane).
Gli anestetici locali si legano reversibilmente a specifici
recettori all’interno del poro dei canali per Na+ presenti nei nervi
e impediscono il movimento ionico attraverso di esso. Agiscono quindi sulla
membrana cellulare impedendo la generazione e la conduzione degli impulsi
nervosi. L’entità del blocco prodotto dall’anestetico dipende da quanto il
nervo è stimolato. Un nervo in condizione di riposo è meno sensibile ad un
anestetico di quanto lo sia un nervo ripetutamente stimolato; ciò dipende dal
fatto che l’anestetico si lega al canale del Na+ quando è nello
stato aperto o inattivato.
Oltre a bloccare la conduzione negli assoni del sistema
nervoso periferico, gli anestetici locali interferiscono con la funzionalità di
tutti gli organi in cui avviene la conduzione o la trasmissione di impulsi
elettrici. Quindi hanno importanti effetti sul SNC, sui gangli autonomi, sulla
giunzione neuromuscolare e su tutti i tipi di muscolo.
Il metabolismo di questi farmaci è epatico, l’escrezione è
renale.
L’assorbimento sistemico degli anestetici locali è influenzato da dose, sede di iniezione, legame
farmaco-tessuti, utilizzo di sostanze vasocostrittrici e dalle proprietà
fisico-chimiche e farmacologiche della molecola.
Il blocco locale è influenzato da:
·
Dose
o
Influenza l’onset, l’intensità e la durata del
blocco: aumentando la concentrazione a parità di volume si aumenta l’intensità
e si riduce la latenza; aumentando il volume a parità di concentrazione si
aumenta l’estensione del blocco
·
Carbonazione
o
Alcalinizzando la soluzione con del bicarbonato
si ottiene una quota maggiore di farmaco in forma neutra e quindi maggiormente
in grado di attraversare le membrane fosfolipidiche. Da ciò ne deriva un
aumento dell’onset, della durata e della potenza
·
Associazione di più farmaci (si sfrutta l’onset
di uno e la lunga durata d’azione di un altro)
·
Associazione con vasocostrittori
o
La
durata d'azione degli anestetici locali è proporzionale al tempo in cui
rimangono a contatto con il nervo. Nella pratica clinica, le preparazioni di
anestetici locali contengono spesso anche una sostanza vasocostrittrice (di
solito adrenalina) che ha una duplice azione: diminuire la velocità con cui
l'anestetico locale
viene rimosso dal sito desiderato e limitare la tossicità sistemica (oltre a
ridurre il sanguinamento)
·
Gravidanza
o
Accentua distribuzione, durata e intensità del
blocco. Nel secondo trimestre la responsabilità è stata attribuita alle
modificazioni anatomiche (riduzione dello spazio subaracnoideo per aumento della
pressione endoaddominale). Siccome le modificazioni esistono anche nel primo
trimestre, è stato chiamato in causa il progesterone, che potrebbe potenziare
il blocco di conduzione
·
Sito di iniezione
o
Influenza l’onset e la durata in base alle
caratteristiche anatomiche ed alle varie tecniche di anestesia utilizzate
Si distinguono varie forme di anestesia locale:
·
Anestesia topica o di superficie: applicazione diretta di soluzioni
acquose di anestetici locali (tetracaina, lidocaina e cocaina) sulla cute o
sulle mucose nasali, della bocca, della gola, dell'albero tracheobronchiale,
dell'esofago e del tratto genitourinario. L’assorbimento sistemico è rapido
(pericolo di tossicità sistemica)
·
Anestesia per infiltrazione: iniezione di un anestetico locale (lidocaina,
procaina e bupivacaina) direttamente nella cute dell’area interessata senza
tenere conto della ramificazione dei nervi cutanei
·
Anestesia
loco-regionale: il blocco periferico viene ottenuto tramite
instillazione di anestetici locali a livello della emergenza di radici nervose,
da cui originano i tronchi nervosi per determinati distretti corporei. È essenziale la conoscenza della
neuroanatomia. L'anestesia loco-regionale ha il vantaggio rispetto
all’anestesia generale di una più rapida ripresa del paziente e di causare meno
effetti collaterali (mal di gola, nausea, vomito, disorientamento). L'anestesia
loco-regionale diventa l'anestesia di scelta per i pazienti a rischio, come i
cardiopatici o i soggetti con malattie respiratorie, in quanto si evita la
somministrazione di elevati dosaggi di anestetici che possono deprimere la
funzionalità cardiovascolare e respiratoria
·
Anestesia tronculare (o da blocco nervoso): iniezione di una soluzione di
anestetico locale nelle vicinanze di un tronco nervoso che presiede alla
sensibilità della zona interessata. È un blocco sensitivo e motorio (nervo
periferico). Si può bloccare un nervo lungo un qualsiasi punto del suo
decorso
o
Blocco di un plesso nervoso: blocco di un fascio
nervoso costituito da più nervi (es plesso brachiale, cervicale ecc). Si può
eseguire più o meno vicino all’emergenza dalla radice. La paresi precede
l’anestesia perché all’interno del fascio le fibre motorie decorrono nel
mantello mentre le sensitive sono più al centro
·
Anestesia spinale: prevede l'iniezione dell'anestetico nel liquor
dello spazio subaracnoideo, all’interno della dura madre, a livello lombare (al
di sotto della 2° vertebra lombare). È una tecnica sicura ed
efficace indicata per interventi sul basso addome, sugli arti inferiori e il
perineo
·
Anestesia epidurale: prevede l'iniezione dell'anestetico nello
spazio epidurale, (spazio di pochi mm di spessore compreso tra il
legamento giallo e la dura madre) che si estende per tutta l’estensione della
colonna vertebrale. Può essere
effettuata nelle regioni spinali, lombari, toraciche o cervicali. A
differenza della subaracnoidea l’ago non oltrepassa mai la dura madre, ma si
ferma a livello del tessuto costituito dallo spazio peridurale. L’anestesia può
essere single shot o continua: con
questa metodica è possibile posizionare nello spazio peridurale un piccolo
catetere attraverso il quale si possono somministrare dosi subentranti di
farmaco, che prolungano il tempo di analgesia sino a svariate ore. Si parla in
questo caso di "peridurale continua", tecnica con la quale, tra
l'altro, si può in ostetricia realizzare il parto indolore.
Gli anestetici più utilizzati comprendono
·
Benzocaina (Foille, Labocaina)
·
Procaina (Novocaina, raro uso odontoiatrico)
·
Tetracaina (non più in uso in Italia)
·
Articaina (Septanest, uso odontoiatrico)
·
Prilocaina (Citanest)
·
Lidocaina (Xylocaina e molti altri)
·
Mepivacaina (Carbocaina e molti altri)
·
Bupivacaina (Marcaina e molti altri)
Nessun commento:
Posta un commento