Ipocorticosurrenalismo

L’ipocorticosurrenalismo è una condizione caratterizzata da ridotta o assente funzione della corteccia surrenalica. Si distinguono forme primarie, nelle quali la distruzione della ghiandola o il deficit enzimatico/recettoriale determina una carente produzione di glucocorticoidi, mineralcorticoidi ed androgeni; e forme secondarie e terziarie, nelle quali il difetto di stimolazione surrenalica da parte dell’ACTH determina prevalentemente un deficit di glucocorticoidi.
·         Ipocorticosurrenalismo primitivo: noto come malattia di Addison, è una rara patologia che colpisce maggiormente gli adulti tra i 30 ed i 50 anni. Presenta varie cause:
o   Forme distruttive
§  Autoimmune
-          È la causa più frequente ed interessa circa l’80% dei pazienti. Il meccanismo patogenetico alla base consiste nella produzione di autoanticorpi (spesso diretti contro enzimi coinvolti nella steroidogenesi come la 17α-idrossilasi e la 21-idrossilasi). È più frequente nel sesso femminile ed è spesso associata con altre malattie autoimmuni (diabete, disfunzioni tiroidee, vitiligine, insufficienza ovarica prematura ecc)
§  Tubercolare
-          In passato era la causa più comune, al giorno d'oggi è frequente nei paesi in via di sviluppo
§  Adrenoleucodistrofia 
§  Tumori primitivi o metastatici
§  Emorragie o infarti surrenalici
§  Malattie infiltrative
§  AIDS
o   Da difetti enzimatici della steroidogenesi
o   Da disgenesia surrenalica
§  Iperplasia surrenalica congenita
o   Da difetti recettoriali o postrecettoriali
§  Resistenza all’ACTH
§  Resistenza ai glucocorticoidi
o   Iatrogena
§  Chirurgia
§  Radiazioni
§  Farmaci
-          La pillola del giorno dopo (mifepristone) ha proprietà glicocorticoido-antagonista; il megestrol acetato, farmaco utilizzato nella terapia del carcinoma della mammella e dell’endometrio, è un progestinico che ha anche attività glicocorticoide
·         Ipocorticosurrenalismo secondario (ipofisi-correlato)
o   Malattie dell’ipofisi (tumori, traumi, malattie infilltrative)
o   Iatrogeno (chirurgia, radioterapia)
o   Deficit isolato di ACTH
·         Ipocorticosurrenalismo terziario (ipotalamo-correlato)
o   Malattie dell’ipotalamo
o   Iatrogeno (sospensione della terapia cortisonica)
§  I corticosteronici vanno sospesi sempre gradualmente in quanto l’assunzione cronica di un cortisonico può portare ad un blocco completo della produzione di ACTH che, per riprendersi, ci può mettere anche 3 settimane
o   Deficit di CRH

Fisiopatologia: a seconda dell’eziologia varia l’evoluzione del quadro clinico. Le forme idiopatiche o invasive hanno una progressione lenta e graduale, con mantenimento di una riserva surrenalica fino a quando la distruzione non raggiunge il 90% del tessuto ghiandolare (solo a questo punto si verifica il quadro completo di insufficienza surrenalica cronica). Eventi acuti che determinano la rapida distruzione della ghiandola comportano invece la rapida comparsa di insufficienza corticosurrenalica acuta o crisi addisoniana (quadro clinico drammatico).

Quadro clinico: per quanto riguarda le forme primarie, il deficit di cortisolo è il maggior responsabile del quadro sintomatologico del paziente eccetto che per le alterazioni idroelettriche e l’ipovolemia (dovute alla carenza di aldosterone). Il deficit androgenico risulta clinicamente più evidente nel sesso femminile. A seconda della modalità di insorgenza si distinguono due differenti quadri clinici
·         Insufficienza cronica à il quadro clinico si manifesta lentamente nel giro di anni
o   Astenia
o   Debolezza muscolare
o   Affaticabilità
o   Anoressia
o   Dimagramento
§  La perdita di peso può anche essere notevole, fino a 10Kg 
o   Melanodermia
§  L’iperpigmentazione è dovuta all’aumento dei livelli di POMC, precursore dell’ACTH ma anche dell’MSH (ormone melanotropo)
o   Disturbi gastrointestinali
§  Nausea e vomito sono frequenti ma poco specifici
o   Ipotensione arteriosa
o   Iponatriemia
o   Iperkaliemia
o   Iperazotemia
o   Dolori addominali
o   Desiderio di cibi salati
§  Caratteristico ma infrequente
o   Alterazioni dell’umore
o   Scomparsa di peli pubici e ascellari nella donna
o   Amenorrea
·         Insufficienza acuta à si manifesta rapidamente e può portare ad un quadro clinico di assoluta emergenza (crisi addisoniana). La crisi può essere scatenata da eventi acuti ma anche da fattori di stress. La sintomatologia può mimare quella di un addome acuto e porre problemi in fase di diagnosi
o   Anoressia
o   Nausea
o   Diarrea
o   Vomito
o   Dolori addominali (prevalentemente epigastrici)
o   Ipotensione arteriosa
o   Astenia
o   Incoscienza, coma, shock ipovolemico fino all’exitus (se non trattata)
Per quanto riguarda invece le forme secondarie, il deficit di ACTH provoca la ridotta secrezione di ormoni glicoattivi, ma non influenza la produzione di aldosterone (che resta quindi invariata). I sintomi sono simili a quelli delle forme primarie, talvolta solo più sfumati. Risultano tuttavia assenti la tipica iperpigmentazione e gli squilibri elettrolitici con disidratazione ed ipovolemia.

Diagnosi: per la diagnosi si effettuano diversi esami
·         1° livello
o   Esami di laboratorio
§  Cortisolo, DHEA e DHEA-S à risultano bassi in tutte le condizioni
§  ACTH à risulta molto elevato nelle forme primarie, normale o basso nelle forme secondarie e terziarie
§  Comuni esami ematochimici à ipoglicemia, iperkaliemia, iponatriemia e modesta acidosi (e rara ipercalcemia) sono accompagnate da neutropenia con linfocitosi ed eosinofilia relativa nelle forme primarie; nelle forme secondarie non sono presenti iperkaliemia ed ipercalcemia
·         2° livello
o   TC o RM dell’addome e della regione sellare
o   Test di stimolo
§  Il test di ipoglicemia insulinica presenta elevati rischi legati alla possibilità di insorgenza di coma ipoglicemico 


Terapia: la terapia sostitutiva consiste nella somministrazione di cortone acetato o idrocortisone seguendo il ritmo fisiologico nelle 24 ore (l’idrocortisone a rilascio modificato mima molto l’andamento fisiologico del cortisolo) ed eventualmente di mineralcorticoidi (per le forme primitive). In caso di crisi addisoniana il primo ed immediato intervento deve consistere nella reidratazione del paziente.

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